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Sindrome Premestruale: la cannabis può essere di supporto?

Da Monica

Dicembre 20, 2023

Sindrome Premestruale: la cannabis può essere di supporto?

In ambito di salute femminile un disturbo comune ma spesso sottovalutato come la Sindrome Premestruale (SPM) continua ad affliggere tante donne, alle prese con i disagi tipici di questo disturbo specialmente in relazione alla difficoltà incontrata nel placare i fastidiosi sintomi ad esso legati.

Come per tante altre patologie, anche per la SPM si stanno facendo strada alternative naturali che promettono buoni risultati dal punto di vista terapeutico con un impatto minimo per quanto riguarda le possibili controindicazioni. E, curiosamente, tra questi rimedi naturali sta facendo capolino anche la cannabis.

Può sembrare strano che questa pianta, così ferocemente avversata dalla normativa, possa costituire una risorsa nei confronti di tale disturbo. D’altronde la stessa politica italiana da tempo fatica a vedere qualcosa di buono nella cannabis, permettendo la circolazione di prodotti legati alla pianta esclusivamente in casi specifici e con importanti limitazioni.

Basti vedere il caso delle semenze: acquistabili liberamente in tutte le loro varianti, anche le più singolari (vedasi l’esempio dei semi autofiorenti su Sensoryseeds.it, e-comerce italiano specializzato in articoli da per collezionisti), ma solo a uso collezionistico.

Ma, pur di fronte a questa situazione ancora ferma su posizioni forse eccessivamente rigide, la ricerca medica non si ferma e pare evidenziare la possibilità di utilizzare la cannabis a scopo terapeutico anche contro la stessa SPM.

Nel seguente articolo esamineremo le proprietà della pianta che sembrerebbero rendere la pianta papabile come supporto per le donne che soffrono di Sindrome Premestruale.

Una panoramica sulla Sindrome Premestruale

La Sindrome Premestruale (SPM) è caratterizzata da una complessità di sintomi fisici ed emotivi che emergono nella fase luteale del ciclo mestruale, il periodo precedente all’inizio del flusso mestruale. Questa condizione, che colpisce una significativa percentuale di donne in età riproduttiva, si manifesta con una varietà di segni che possono gravemente impattare sulla vita quotidiana e sul benessere generale.

I sintomi più comuni della SPM includono, ma non si limitano a

  • crampi addominali;
  • dolore al seno;
  • gonfiore;
  • irritabilità;
  • sbalzi d’umore;

Questi possono variare in intensità da lievi a gravi e differiscono notevolmente tra le donne, sia per frequenza che per impatto.

In alcuni casi, la SPM può progredire a una forma più severa nota come Disturbo Disforico Premestruale (PMDD), caratterizzato da sintomi psicologici significativi, tra cui ansia e depressione.

La comprensione della SPM è stata oggetto di ampie ricerche nel corso degli anni, con studi che mirano a identificare le cause sottostanti e i possibili trattamenti. Nonostante la ricerca sia in corso, le attuali teorie suggeriscono che la SPM sia influenzata da cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale e possa essere esacerbata da fattori come lo stress, la dieta e lo stile di vita.

La gestione dei sintomi include varie strategie, che vanno dall’adozione di uno stile di vita salutare all’utilizzo di farmaci, fino a terapie alternative, come l’uso di cannabis e prodotti CBD, che stanno emergendo come potenziali opzioni terapeutiche.

Gli effetti della cannabis sui sintomi della SPM

La cannabis, nota per le sue proprietà terapeutiche, contiene composti quali THC (tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo) che sono oggetto di studio per la loro potenziale efficacia nella gestione di vari disturbi tra i quali, per l’appunto, la SPM.

Queste molecole sono riconosciute per le loro proprietà antinfiammatorie, analgesiche e ansiolitiche, che potrebbero offrire sollievo dai sintomi fisici e psicologici associati alla SPM. In particolare il THC, noto per i suoi effetti psicoattivi, può contribuire a distogliere l’attenzione dal dolore e alleviare crampi e disagi addominali. D’altro canto, il CBD, non psicoattivo, è stato studiato per le sue capacità di alleviare l’ansia e migliorare l’umore, oltre a fornire un effetto calmante sui muscoli tesi e doloranti​​.

Gli studi suggeriscono altresì l’uso della cannabis possa avere un impatto positivo su altri sintomi tipici della SPM, come disturbi del sonno, nausea, problemi gastrointestinali, variazioni dell’umore, ansia e insonnia.

​​​​È fondamentale sottolineare che, nonostante i progressi significativi, la ricerca sulla cannabis e la SPM è ancora in una fase relativamente precoce. Molti studi si sono concentrati su campioni di dimensioni ridotte o hanno utilizzato modelli animali, il che limita la generalizzabilità dei risultati agli esseri umani. Pertanto, è necessaria una ricerca più ampia e approfondita per confermare l’efficacia e la sicurezza della cannabis come trattamento per la SPM e per comprendere pienamente il suo meccanismo d’azione.

In Italia la cannabis terapeutica può essere utilizzata per combattere i sintomi della SPM?

È importante notare che in Italia l’accesso alla cannabis terapeutica è regolamentato da un quadro normativo specifico che stabilisce chi può prescrivere e chi può ricevere trattamenti a base di questa sostanza.

Il suo utilizzo a fini medici è permesso per determinate condizioni, tra cui dolore cronico, sclerosi multipla, e alcune forme di epilessia, nonché per alleviare determinati sintomi in pazienti oncologici e affetti da HIV.

Tra le patologie esplicitamente citate dalla normativa in materia attualmente non figura la SPM. Per tale motivo coloro che dovessero essere interessate alla cannabis terapeutica per questo disturbo dovrebbero prima informarsi dettagliatamente con un medico di fiducia per discutere se e in che termini sia possibile soddisfare la loro volontà.

Per avere accesso alla cannabis terapeutica, un paziente deve ricevere una prescrizione da uno specialista. Questa ricetta deve essere redatta in maniera molto precisa, includendo il tipo di preparato di cannabis, il dosaggio, la modalità di assunzione e la durata del trattamento.

È importante sottolineare che la prescrizione di cannabis medicale è permessa solo dopo che altre terapie convenzionali sono state provate e hanno dimostrato di essere inefficaci o hanno causato effetti collaterali significativi.

Una volta prescritta, può essere acquistata esclusivamente in farmacia.

È importante anche considerare che l’uso di cannabis terapeutica è soggetto a monitoraggio continuo da parte del medico prescrittore, sia per valutare l’efficacia del trattamento sia per monitorare l’eventuale comparsa di effetti collaterali.

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Monica

Benvenuti a tutti sul mio blog! Mi chiamo Monica e nella vita gestisco un salone di bellezza. Oltre a svolgere il mio lavoro ordinario, mi piace condividere con voi alcuni consigli di reale utilità per aiutarvi ad acquistare i prodotti giusti su misura per le vostre esigenze.